Un kit come strumento di advocacy e attivismo contro la criminalizzazione dei clienti dei/delle sex-workers.
Il 17 dicembre si celebra la giornata internazionale per la fine della violenza contro i sex workers.
Alcune reti come Correlation Network o la Commissione Internazionale per i diritti dei/delle sex workers in Europa (ICRSE – International Committee of the Rights of Sex Workers in Europe) hanno organizzato una serie di eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al problema della violenza contro i/le sex workers. In particolare, l’ICRSE ha diffuso un video dal titolo “I/le sex workers sono la soluzione, non il problema!”, girato in occasione della prima formazione “locale” su sex work, Hiv, salute e diritti umani tenutasi a Budapest lo scorso ottobre, che ha coinvolto 22 sex workers e attivisti serbi, macedoni, turchi, francesi, spagnoli, svedesi, rumeni e irlandesi. Una notizia cui è stata data poca visibilità in Italia e che, invece, pensiamo debba essere diffusa.
In aggiunta, un kit, suddiviso in tre punti, “generare cambiamento”, “advocacy dei diritti” e “attivismo per i diritti” scaricabile cliccando sull’immagine posta in alto. Si sta cercando di orientare le leggi verso la criminalizzazione dei clienti, seguendo il modello comunemente chiamato “modello svedese”. Noi, sex workers e attivisti per i diritti, “siamo consapevoli di come queste leggi colpiranno noi, il nostro lavoro e i nostri diritti di accesso alla salute e ad altri servizi. Il kit, che contiene idee, soluzioni e risorse è stato crato per aiutare collettivi, organizzazioni e attivisti per i diritti dei sex workers, a sviluppare azioni di advocacy per influenzare e sfidare quella specifica area della politica che vuole implementare il modello svedese”.