Recluse – Lo sguardo della differenza femminile sul carcere

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LA PENA INGIUSTA È LA PENA INSENSATA
RECLUSE
LO SGUARDO DELLA DIFFERENZA FEMMINILE SUL CARCERE
di Susanna Ronconi e Grazia Zuffa
Le donne intervistate in questo libro chiedono di non patire altra sofferenza oltre
la privazione della libertà, di poter essere protagoniste nell’immaginare e costruire
un futuro dopo la pena, di diventare titolari di diritti

Torino, giovedì 4 dicembre, ore 17
Palazzo Civico, Sala delle Colonne, Piazza Palazzo di Città 1
Introduce e coordina Maria Pia Brunato, Garante dei Diritti dei detenuti di Torino

Le autrici ne parlano con
Ilda Curti, Assessora Pari Opportunità Comune di Torino
Domenica Genisio, Presidente Commissione Pari Opportunità Comune di Torino
Bruno Mellano, Garante dei Diritti dei detenuti Piemonte
Claudio Sarzotti, Presidente Antigone Piemonte
Laura Scomparin, Direttrice Dipartimento di Giurisprudenza Università di Torino
«La detenzione crea insicurezza, crea quasi un’incapacità di vivere fuori perché alla fine questa
qua non è la vita. Il carcere ti toglie l’autonomia, ti toglie la personalità»

Recluse bookCome vivono le donne in carcere? Com’è vissuta dalle donne la lontananza dalle persone più care e dai figli? Come si sviluppano le relazioni fra donne- fra le detenute e fra le detenute e le operatrici- all’interno del carcere? Le donne sono una percentuale minoritaria dell’intera popolazione detenuta italiana, appena il 4%. Questa loro scarsa presenza, invece di garantire una migliore gestione degli istituti che le ospitano, si traduce spesso in irrilevanza, e porta con sé un’omologazione all’immagine della detenzione maschile che cancella ogni differenza di genere e ogni analisi che la includa. Eppure, la differenza femminile ha profonde influenze sulla percezione di sé e delle proprie scelte, sulla dimensione affettiva, sulle strategie personali che le donne mettono in campo per resistere all’invasività dell’istituzione carceraria. Il libro, nato da una ricerca qualitativa condotta nelle carceri di Sollicciano, Empoli e Pisa, indaga la soggettività delle donne detenute dando ad esse voce, senza assecondare visioni «patologizzanti» del reato al femminile né facili stereotipi sulla loro «debolezza».
Collana Saggi, pagine 320, prezzo 16,00. Prefazione di Stefano Anastasia, Postfazione di Franco Corleone. Con il contributo di Maria Luisa Boccia, Serena Franchi, Tamar Pitch. Il volume è stato realizzato in collaborazione con l’associazione La Società della Ragione che ha come finalità lo studio, la ricerca e la sensibilizzazione culturale sul tema della giustizia, dei diritti e delle pene www.societadellaragione.it

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