Ciononostante si è deciso di dare seguito all’avvicendamento, passaggio legittimo ma incauto e certamente poco prudente. Infatti, dopo la sentenza di ottobre, se il Consiglio di Stato desse ragione alla Coop. Il Cammino, nel merito, si potrebbe verificare la necessità di un nuovo avvicendamento.
Il buon senso e una maggiore considerazione degli ospiti della Comunità e della relazione terapeutica da loro instaurata con gli operatori impegnati nel servizio avrebbe dovuto far propendere la Pubblica Amministrazione per una posizione di attesa, per procedere all’avvicendamento soltanto a fronte del giudizio definitivo. Purtroppo non è andata così.
In un’unica giornata, convulsa e surreale, quasi esclusivamente dedicata all’inventario degli oggetti e alla riconsegna delle strutture, soltanto poco più di un’ora è stata dedicata al passaggio delle informazioni sui percorsi terapeutici degli ospiti tra le due equipe di operatori. Infatti, il presidente del Ceis Roberto Mineo ha fatto “materializzare” il personale che di lì a poco avrebbe preso in custodia una struttura complessa e delicata come la Comunità, soltanto intorno alle 20,00, dopo ripetute ed insistenti richieste.
La Coop. Il Cammino ha lasciato la Comunità confortata dal caloroso saluto del Sindaco di Città della Pieve Manganello, dei familiari e degli amici intervenuti all’incontro organizzato nel pomeriggio, in cui le testimonianze, la musica e gli attestati di fiducia e stima hanno reso piacevole anche un momento così doloroso ed hanno infuso fiducia nella possibilità che una politica sana e finalmente imparziale saprà presto porre rimedio a una storia così travagliata e profondamente ingiusta.