Istruzione 417: rdd e forze dell’ordine in Kirghizistan

Aids kirghizistan[Il sud del Kirghizistan costituisce uno dei principali corridoi del narcotraffico proveniente dall’Afghanistan ed il paese è interessato da scontri interetnici tra i gruppi uzbechi e kirghisi oltre che, ovviamente, da una particolare attenzione di Russia e Stati Uniti per il controllo dell’area centro-asiatica…]

Nel 2001 in Kirghizistan i morti per infezione da Hiv/Aids erano circa 100 su una popolazione di cinque milioni e mezzo di persone, secondo i dati del CIA World Factbook. Dopo soli due anni tale entità è giunta a raddoppiare ed è rimasta stabile sino al 2007. A partire da tale data in soli altri due anni la quota di decessi è più che raddoppiata, giungendo a 500 morti nel 2009 ultimo anno in cui i dati sono resi disponibili (vedi grafico sopra a sinistra).

A questo punto, le autorità chirghise, coscienti del continuo aumento di morti ed infezioni, comune a tutti i paesi dell’ex area sovietica, hanno deciso di affrontare la pandemia rafforzando l’applicazione di programmi di riduzione del danno e promulgando una legge denominata “Istruzione 417” che sanciva il divieto di interferenza della polizia nell’applicazione di tali programmi. Gli obiettivi di tale norma erano chiari e andavano dal rafforzamento dei diritti dei cittadini maggiormente vulnerabili, ai problemi in materia di sicurezza sul lavoro per i cosiddetti sex-workers, di fatto una istituzionalizzazione della collaborazione tra polizia e sanità pubblica.

A distanza di tre anni dall’applicazione, una ricerca empirica della Northeastern University School of Law di Boston condotta da Leo Beletsky e da un gruppo di collaboratori e supportata dalla Open Society Foundations (OSF), ha provato a valutare l’effettivo impatto delle iniziative volte ad allineare l’operato della polizia con i principi di sanità pubblica ed i diritti dei gruppi a rischio d’infezione da Hiv.

Su un campione di 319 uffici di polizia, è risultato che

– il 79% ha compreso i principi chiave del processo di regolamentazione

– il 71,1% ha correttamente caratterizzato la norma sul lavoro sessuale

– il 54,3% ha compreso le norme sul possesso di siringhe

ma solo il 44,4% ha riferito familiarità con l’Istruzione 417.

La maggior parte (72,9%) ha espresso atteggiamenti positivi verso la distribuzione di preservativi, mentre solo il 56% ha visto favorevolmente l’accesso alle siringhe sterili. Quasi la metà (44%) ritiene che la polizia deve fare riferimento ai programmi di prevenzione delle malattie per i gruppi vulnerabili, ma solo il 20% ha dichiarato di farlo. All’analisi multivariata, è risultato una miglior conoscenza delle norme connesse con l’Istruzione 417, associata ad un atteggiamento favorevole verso i programmi di riduzione del danno e alla conoscenza delle esatte procedure di detenzione dei sex-workers. Purtroppo giovani agenti ed ufficiali così come quelli dislocati nelle zone rurali non sono risultati così ben informati.

A livello internazionale esiste un sostanziale e crescente corpo di polizia che può esacerbare l’ambiente di rischio delle popolazioni vulnerabili e limitare l’impatto degli interventi di sanità pubblica. Pur riflettendo positivamente l’implementazione dell’Istruzione 417 quale approccio strutturale per allineare la polizia agli obiettivi di salute pubblica, questa analisi mette in evidenza le lacune della diffusione nell’applicazione effettiva di tali politiche, tanto da richiedere ulteriori ricerche per valutare l’impatto degli interventi sull’ambiente, la salute e i diritti dei gruppi vulnerabili.

[…Il corrotto regime di Askar Akaev, al potere dal 1990, è stato rovesciato nel marzo 2005 in seguito alla ‘Rivoluzione dei Tulipani’ innescata dalle rivolte popolari organizzate delle forze d’opposizione (finanziate dagli Stati Uniti) nel sud del Paese per protestare contro i brogli che hanno caratterizzato le elezioni parlamentari di febbraio e marzo.
Dopo la fuga di Akaev a Mosca, sono saliti al potere i due maggiori leader dell’opposizione: Kurmanbek Bakiev, che è diventato presidente, e Felix Kulov, nominato primo ministro.

Il nuovo regime non ha apportato alcuna riforma democratica né economica e soprattutto non ha rotto né con la corruzione né con gli stretti rapporti con la potente mafia locale. Ma soprattutto, Bakiev, invece di spostarsi nell’orbita filo-Occidentale, ha rinsaldato i rapporti politici, economici e militari con la Russia. Una grossa delusione per le mire espansionistiche regionali di Washington, che nel 2001 ha aperto in Kirghizistan anche una grande base militare a Manas, vicino alla capitale Bishkek. Presto affiancata da un’altrettanto grande base militare russa a Kant, a poche decine di chilometri di distanza]

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