Fonte: Aduc
Trent’anni fa gli immigrati erano 21 mila, 1 su 100, oggi sono 1 su 6, non considerando la quota che grazie alla Bossi-Fini è costretta alla clandestinità. Gli immigrati, in prevalenza, sono asiatici (74 mila di cui 32 mila filippini e 18 mila cinesi) e africani (46 mila, dei quali 27 mila egiziani), 45 mila gli europei (rallenta la crescita dei romeni e si registra un boom doppio di ucraini) e 42 mila quasi americani e soprattutto sudamericani. Trent’anni fa circa, nel ’79, erano gli svizzeri gli stranieri più rappresentati (1.673), seguiti da tedeschi (1.274) e britannici (788) a fronte di 300 mila residenti in più di quelli di oggi.
Crescono gli stranieri, diminuiscono i milanesi. A scattare la fotografia della popolazione meneghina è l’Ufficio statistica del Comune che, con uno studio del 2010, registra che gli immigrati all’ombra della Madonnina raggiungono quota 208 mila, sfiorando il 16% dei residenti. Quasi 9 mila i nuovi stranieri entrati in città nel 2010. Al 31 luglio 2010, la città aveva confermato il trend già registrato in passato: la crescita è dovuta solo agli stranieri. La popolazione italiana infatti è passata da 1.107.189 a 1.105.310 individui. Contemporaneamente quella straniera, rappresentata da 155 Paesi diversi, è passata da 199.372 a 208.021, pari al 16% dei residenti (1.313.000) a fronte di una media nazionale che è intorno al 6,5%. Un bel da fare, alla luce di leggi che non permettono l’emersione da una condizione irregolare e con ampi problemi legati ai cosiddetti “profughi” e richiedenti asilo, tutelati da leggi internazionali spesso inadeguate a garantire loro i diritti di cui godono. Una situazione complessa, che nonostante tutto vede, oggi, la giunta Pisapia a farsene carico attraverso l’Assessorato alle Politiche Sociali e quello alla Protezione Civile. D’ora in avanti sarà il Comune anziché la Prefettura a coordinare e garantire gli interventi di assistenza.
“Vogliamo uscire dalla logica dell’emergenza – spiega l’assessore per le Politiche sociali e i Servizi per la Salute Pierfrancesco Majorino – con cui è stato affrontato finora l’arrivo dei profughi. Milano ha la possibilità di accogliere queste persone con serenità e senso di responsabilità, rispettando la nostra Costituzione, la Convenzione di Ginevra e la normativa italiana in materia di richiedenti asilo. Una adeguata assistenza, peraltro, è il modo migliore per evitare situazioni di tensione come accaduto nel Sud Italia“.