Scarica la traduzione in italiano
Il 2 giugno è uscito il Rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe che iniziava la dura recriminazione contro le passate ma purtroppo ancora attuali politiche di repressione con la frase: “La guerra globale alla droga è fallita“. Nel rapporto si passa poi a ribadire la centralità delle politiche di riduzione del danno, aprendo ad esperienze di regolamentazione legale del mercato delle droghe. La Commissione è formata da una serie di intellettuali, ex capi di stato, attivisti, finanzieri e membri delle Nazioni Unite tra i quali l’ ex segretario generale Kofi Annan. Accanto vari consulenti esperti in materia di droghe. Il rimedio suggerito agli stati nazionali prevede di operare in modo da sostituire le odierne politiche di repressione che colpiscono milioni di persone al mondo senza minimamente scalfire il traffico internazionale di droga e che, al contrario, amplificano i danni alle società dei paesi coinvolti, con un approccio rispettoso dei diritti umani e della salute degli individui e della collettività. L’attuazione di tutto ciò è resa possibile attraverso la proposizione di quattro principi base:
1. Le politiche sulle droghe devono essere fondate su solide basi empiriche e prove scientifiche. La prima evidenza del successo dovrebbe essere la riduzione del danno alla salute, la sicurezza ed il benessere degli individui e della società.
2. Le politiche sulle droghe devono essere basate sui diritti umani e sui principi di sanità pubblica. Dobbiamo porre fine alla stigmatizzazione e all’emarginazione delle persone che usano droghe e a coloro che sono coinvolti nei livelli più bassi della coltivazione, della produzione e della distribuzione, e trattare le persone dipendenti da droghe come pazienti, non criminali.
3. Lo sviluppo e l’attuazione delle politiche sulle droghe dovrebbero essere una responsabilità globale condivisa, ma devono prendere in considerazione diverse realtà politiche, sociali e culturali. Le politiche dovrebbero rispettare i diritti e bisogni delle persone colpite dalla produzione, traffico e consumo, come esplicitamente riconosciuto nella Convenzione sul Traffico di Droga del 1988.
4. Le politiche sulle droghe devono essere perseguite mediante un approccio globale, coinvolgendo, famiglie, scuole, specialisti della sanità pubblica, esperti di sviluppo e leader della società civile, in collaborazione con le forze dell’ordine ed altri organismi governativi.
A queste fanno seguito undici raccomandazioni:
1. Rompere il tabù. Perseguire un dibattito aperto e promuovere politiche che riducono efficacemente il consumo, prevenire e ridurre gli effetti nocivi legati all’uso di droghe e alle politiche di controllo delle droghe.
2. Sostituire la criminalizzazione e la punizione delle persone che fanno uso di droghe con l’offerta di maggiori garanzie per la salute e fornire servizi per il trattamento a coloro che ne hanno bisogno.
3. Favorire la sperimentazione da parte dei governi di modelli di regolamentazione legale delle droghe (con la cannabis, per esempio) appositamente progettati per minare il potere della criminalità organizzata e salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini.
4. Definire meglio le misure, gli indicatori e gli obiettivi per valutare i progressi.
5. Sfidare, piuttosto che rafforzare, comuni idee sbagliate sui mercati della droga, l’uso e la tossicodipendenza.
6. I paesi che continuano ad investire per lo più in un approccio esecutivo della legge (nonostante l’evidenza) dovrebbero concentrare i loro interventi repressivi contro la criminalità organizzata e i trafficanti di droga, al fine di ridurre i danni associati al mercato illecito della droga.
7. Promuovere pene alternative per piccoli spacciatori e per chi spaccia per la prima volta.
8. Investire maggiori risorse nella prevenzione evidence-based, con un focus particolare sui giovani.
9. Offrire una gamma ampia e facilmente accessibile di opzioni per il trattamento e la cura per la dipendenza da droga, compresa la sostituzione e la terapia assistita con eroina, con particolare attenzione alle persone più a rischio, tra cui quelle nelle prigioni e in altri ambienti di custodia.
10. Il sistema delle Nazioni Unite deve garantire una leadership nella riforma della politica delle droghe a livello mondiale. Questo significa promuovere un approccio efficace, basato su elementi di prova, sostenendo i paesi nello sviluppo di politiche sulle droghe consone con il proprio contesto e soddisfacente le proprie esigenze; assicurare la coerenza tra le varie agenzie politiche e le convenzioni delle Nazioni Unite.
11. Agire con urgenza: la guerra alla droga è fallita, le politiche devono cambiare.